LA CASA ITALIANA – SIMONE MICHELI

Place
MuBE – Museu Brasileiro da Escultura – São Paulo – Brazil
Year
2008
Umberto Vattani
Presidente dell’Istituto Nazionale Commercio Estero – ICE
“Dulce post laborem domi manere”, scriveva Publilio Siro, un poeta vissuto nel I secolo a.C. che annoverava tra i suoi ammiratori anche Giulio Cesare.
Ex schiavo originario di Antiochia, ottenuta la libertà Siro decise di dedicare il tempo che gli restava da vivere allo studio e alla ricerca dei piaceri della sfera privata, nella serenità della sua abitazione.
La sua storia ci consente di soffermarci un momento a riflettere su quanto, oggi come ieri, la qualità della vita nelle nostre case sia importante. L’abitazione è sempre il centro della sfera emozionale, intima ma anche professionale dell’uomo: nella domus tutto inizia e tutto fa ritorno, è il luogo in cui il passato dialoga con il presente.
Quando decidiamo la forma da dare alla nostra casa o scegliamo gli accessori che andranno a comporne gli spazi, cerchiamo serenità e armonia per realizzare un’oasi di benessere attraverso soluzioni che coniugano estetica e funzionalità.
La mostra a cui si riferisce questo catalogo presenta la creatività italiana, proiettandola nel futuro. Le innovazioni che illustra rivelano lo straordinario sviluppo del Made in Italy inteso a migliorare sensibilmente la qualità della vita.
I nostri architetti, i nostri ingegneri e i nostri designer mostrano di saper coniugare la raffinatezza degli arredi con l’elevato contenuto tecnologico degli oggetti. E’ una potente combinazione di intelligenza, stile, creatività e adattabilità quella che appare nelle creazioni, figlia di una antica cultura rinascimentale. Nella casa italiana del futuro, si potranno controllare forno, frigo e antifurto dal computer o dal palmare ma senza rinunciare ad appagare il gusto estetico. Lo stile rimane quello piacevole, “conviviale”, lo definirebbe il grande architetto della Scuola di Sottsass, Aldo Cibic, ma allo stesso tempo complesso perché pieno di emozioni e carico di suggestioni.
Luigi Castelletti
Presidente Veronafiere
Abitare il Tempo partner della Mostra, è una rassegna basata su un modello fieristico in grado di attraversare tutti i settori dell’arredo al massimo livello. Ma ciò che distingue Abitare il Tempo è l’aver affiancato all’area commerciale una sezione parallela dedicata alla sperimentazione ed alla ricerca, che si è sviluppata negli anni in mostre sempre più puntuali e mirate, in cui hanno preso forma idee e capacità progettuali provenienti da aree geografiche diverse. Mostre che hanno coinvolto nomi internazionalmente noti del design e dell’architettura di interni e sono diventate fulcro dell’attenzione per chi – designer, architetti, decoratori, ma anche aziende produttrici – voglia conoscere le nuove tendenze del mercato e confrontare idee, progetti, prototipi e suggestioni. Un’altra caratteristica di Abitare il Tempo è l’accurata selezione degli espositori e la presenza sempre più importante di visitatori da tutto il mondo che la rendono una delle manifestazioni più prestigiose e conosciute di Veronafiere, uno spazio di confronto commerciale e culturale internazionale. Un esempio unico in grado di far convivere tradizione classica e progetti contemporanei, alto artigianato e design d’avanguardia, realtà locali e significative esperienze internazionali. Un laboratorio di idee applicate all’impresa e al vivere quotidiano, che da ventidue edizioni ha saputo tracciare un percorso lungo il quale i designer e gli architetti più affermati influenzano e stimolano la migliore creatività delle imprese. Inoltre, il design e l’arredamento di qualità, sono uno dei principali ambasciatori italiani nel mondo e rappresentano un comparto a cui Veronafiere dedica particolare attenzione. “E proprio per questa ragione , per la sua qualità propositiva e per la capacità organizzativa, Veronafiere (in collaborazione con Acropoli di Carlo Amadori) attraverso Abitare il Tempo, è stata scelta quale partner ideale per dar vita all’iniziativa di promozione del Made in Italy in Brasile, attraverso la mostra “La casa Italiana”, su progetto dell’arch. Simone Micheli.” Veronafiere insieme all’Ice – Istituto nazionale per il Commercio Estero e al Ministero del Commercio Internazionale, partecipa così attivamente al rafforzamento del ruolo di eccellenza internazionale del made in Italy.
Simone Micheli
Architetto e curatore della mostra
La “casa italiana” sarà il teatro di una rappresentazione caratterizzata da spaccati domestici declinati in una dimensione fluida, densa di valenze funzionali e tecnologiche, illuminata da estetiche presenze “prime” nella scena del mondo contemporaneo. Una precisa riflessione su i temi dell’abitare mi porta ad affermare che tutto dovrà camaleonticamente mutare. La dimensione dell’abitare dovrà progressivamente modificare i propri tratti, dovrà connettersi sempre più direttamente a variate necessità e bisogni, dovrà divenire sempre più grotta metropolitana dove rifugiarsi per compiere nuovi inconsci rituali per la rigenerazione psico-fisica, nuovi rituali lavorativi, dovrà divenire una vera oasi di benessere, dovrà ritornare ad essere la domus. I tratti di gestione distributiva degli spazi, insieme al panorama degli elementi d’arredo dovranno modificare la propria essenza in relazione alle sempre più vorticose variazioni socio comportamentali che caratterizzano il nostro vissuto contemporaneo. Lo stereotipo connesso al “tradizionale”, dovrà essere superato con vorticosità per delineare nuovi scenari dell’abitare degni di essere definiti tali. I miei spazi, intrisi di artisticità e tecnologia, intendono divenire aperta linea guida per futuri interventi, miliari pietre capaci di dichiarare una precisa posizione contenutistica e di linguaggio per l’oggi e per il domani, con il desiderio di non trasformarsi in regola. Ribaltare le prospettive conosciute significa esplorare nuove dimensioni, significa favorire l’evoluzione. Uno sviluppo che si attui nella prospettiva di un obiettivo attuale e fondamentale per le elaborazioni future del design, della produzione, dell’uomo: l’attenzione all’ambiente e alla qualità della vita, che nella mostra si concretizzano da un lato nel risparmio energetico ottenuto con le apparecchiature domotiche installate nella casa, dall’altro e soprattutto nella scelta di aziende i cui processi produttivi sono certificati secondo le normative ecologiche più severe, aziende per le quali il concetto di ecologia ed ecosostenibilità è un sistema ideale che indirizza e sostiene tutte le scelte aziendali. Credo che all’interno degli spazi dedicati all’uomo metropolitano possano accadere delle cose “altre” possano essere narrate delle storie tridimensionali fuori dal conosciuto per divenire nuova esperienza, percezione e vita. É in questo contesto che si sviluppa il progetto “La casa italiana”: una camaleontica creazione metropolitana che celebrerà per frammenti lo spirito del design italiano del nostro articolato presente.