“L’Archivolto Events” new exhibition space





Client
L’ARCHIVOLTO
Place
Milan - Italy
Area
200 sqm
Year
2010
Photos by
Alberto Ferrero
“This exciting project, long lasting interior design performance comes to life and emerges from the intuition of its two creators and promoters, architects Silvio San Pietro and Simone Micheli. “Following the first conversations with architect Silvio San Pietro founder of the L’Archivolto, on the meaning of a new exhibition space and its practical point of view, everything immediately appeared clear in my mind; I would have created, for my historic friend, a pure emotional cell capable to excite and get exited, to switch on and off, to stimulate and relax by means of contrapuntal new formal and functional steps, concave and convex, through the use of dynamic light. The space I have created was imagined as a living organism, whose primary target is set to exalt perceptive and propositional experiences, strongly appealing on the expressive and asubstantive quality. It is an “involucrate” fragment of space considered as a Hymn to the city that will come. A newly strong and permanent sign for Milan, the city I love, able to transform herself whilst dreaming on the future”. Simone Micheli
The desire to project the metropolitan user into a highly imaginative dimension decidedly oriented into the future clearly appears from the entrance of the new exhibition space. The door is the emblem, awaiting the moment in which we decide to cross the threshold that separates us from the interior. A solid surface level, engraved like the entrance of a spacecraft, terminates on the top side as a deformation of the surface, sucked towards the interior like a temporal-space anomaly, a sort of black hole which rather than absorbing the light with its enormous gravitational power, emits a distant glow, continuous chromatic change that seems to come from a mysterious other dimension. The door, whose handle is a long vertical engraving on the immaculate surface, allows us to catch a glimpse of the interior through a glass loop, parallel to the opening of the door handle, but placed in an asymmetrical position respect to the latest. In the centre between the two vertical chinks, an elegant and discreet bas-relief engraving: “L’Archivolto Events + Edizioni L’Archivolto”. The door or better said: the entrance, is an essential solution that pre-announces the story of the interior spaces. A solution of extreme cleanliness and formal transparency yet not renouncing to the plastic expression on the substance. The interior project continually faces the blazing problems of the relation between the exhibition space and the exhibited work, resolving them with delicate equilibrium. The interior architecture does not appear in a predominant way and never assumes the absolute protagonist role of the space, but at the same time does not fail to strongly differentiate and to create episodes capable to interact and exalt the work to display.
“Questo esaltante progetto opera permanente di interior design, prende vita e si materializza dall’intuizione dei suoi due ideatori e sostenitori, gli architetti Silvio San Pietro e Simone Micheli. “Dopo le prime chiaccherate con l’architetto Silvio San Pietro, fondatore de L’Archivolto, sul significato del nuovo spazio espositivo dal punto di vista funzionale, tutto è stato subito chiaro nella mia mente. Avrei creato per lo storico amico una candida cellula emozionale capace di esaltarsi ed esaltare, spegnersi e accendersi, eccitarsi e rilassarsi mediante contrappuntistici nuovi passi formali e funzionali concavi e convessi, attraverso un uso dinamico della luce. Lo spazio che ho creato, immaginandolo come un organismo vivente, si prefigge come obiettivo principale quello di esaltare esperienze percettive e propositive, facendo forte leva sulle sue proprietà espressive e contenutistiche. E’ un frammento di spazio ‘involucrato’ considerato come un inno alla città che verrà. Un nuovo forte segno permanente per la Milano che amo, per la Milano che si trasforma e che sogna il futuro”. Simone Micheli
Fin dall’ingresso del nuovo spazio espositivo appare chiara la volontà di proiettare il metropolitano fruitore in una dimensione immaginifica decisamente rivolta verso il futuro. Ne è emblema la porta che ci attende nel momento in cui decidiamo di varcare la soglia che ci separa dall’interno. Un piano in solid surface, intagliato come il vano di accesso di un’astronave, termina sul lato alto con una deformazione della superficie, risucchiata verso l’interno come da un’anomalia spazio-temporale, una sorta di buco nero che, anziché assorbire col suo immenso potere gravitazionale la luce, emette un bagliore lontano, in continua mutazione cromatica che pare provenire da una misteriosa dimensione altra. La porta, la cui maniglia è una lunga incisione verticale sul piano immacolato, attraverso un’asola in vetro, parallela al taglio della maniglia ma posta in posizione asimmetrica rispetto a essa, ci lascia intravedere l’interno. Al centro, tra le due fessure verticali, un’incisione in basso rilievo, “L’Archivolto Events + Edizioni L’Archivolto”, elegante e discreta. Una soluzione essenziale, questa della porta, o meglio del varco d’ingresso, che preannuncia la narrazione degli spazi interni, una soluzione di estrema pulizia e chiarezza formale senza però la rinuncia all’espressività plastica della materia. Il progetto d’interni affronta la sempre accesa problematica del rapporto spazio espositivo/opera esposta, risolvendola con delicato equilibrio. L’architettura degli interni non si pone in modo predominante e non assume mai il ruolo di protagonista assoluta dello spazio ma al contempo non manca di caratterizzarlo fortemente e di creare episodi capaci di interagire ed esaltare le opere da accogliere.
Partner:
Atir, Axia Bath Collection, Cementodiluna, Grazi Cristalli, Logica, Pail Serramenti, Progemadue, Silent Gliss Italia, Simas, ST Rubinetterie
Partner tecnico:
Albero e Foglia, Area C, Area T, Silvano Baldissera, Devoto, Materia Design, OCR, ZeroZero Design