OVERSEA BUILDING

Client

Ghirardon Group

Place

Chioggia, Venice - Italy

Area

3325 mq

Year

2012

Photos by

Jürgen Eheim

Oversea Building è un edificio che si affaccia sul mare con un totemico profilo, un frammento di materia che intende trasformarsi in una vera e propria icona, connessa alla dimensione dell’eco-compatibilità, capace di divenire un simbolo per il futuro fare architettonico. L’edificio, dai tratti formali estremamente essenziali, caratterizzato da fuide geometrie e da tratti compositivi densi di energia, articola il proprio moto ascensionale su 6 piani e su 3325 mq. Plurimi anelli-balconi, congiuntamente ad un grande quadro-quinta in fotovoltaico connotano il senso percettivo di questo insieme architettonico. Interni rigorosi, puliti e pieni di emozione ne completano i dinamici tratti espressivi. Tutto, in questo spaccato tridimensionale, parla di sostenibilità, di attenzione all’ottimizzazione di costi realizzativi e gestionali, senza trasformare l’intera operazione in banale speculazione immobiliare ma anzi raggiungendo un coerente quanto intelligente risultato di fusione, tra senso funzionale, prestazionale ed estetico. La perfetta osmosi tra l’esterno e l’interno di questo insieme spaziale lo rendono un edificio “post organico” capace di parlare un linguaggio omogeneo tra dentro e fuori, capace di rendere invisibile la linea di confine tra l’ambito involucrato e involucrante. L’intento progettuale di “Oversea Building” è di portare, attraverso la propria forza espressiva e contenutistica, ossigeno puro in un contesto edificato intriso di omogenei stereotipi, piatte e sorde dimensioni visive, di definire un nuovo campo segnico capace di guidare nuovi altri pensieri verso dimensioni di etica bellezza. “Oversea Building” intende raccontare una densa storia di tecnologia e di eccelse prestazioni, desidera portare all’attenzione degli osservatori-fruitori un unicum architettonico appartenente ad un’altra dimensione. Le nostre città, le nostre periferie, i nostri esterni ed interni urbani hanno bisogno di ricon gurare le proprie interfacce per tornare ad essere realmente una rete fatta di volute quanto desiderate disomogeneità, di stretti contatti osmotici, di anomale fusioni, di inconsce quanto primordiali interattività per permettere al tessuto vitale che ci circonda di riappropriarsi della linfa vitale che ne disegnava il senso lustri e lustri fa. Il positivo futuro del nostro prossimo possibile fare, dei nostri brutalistici sistemi urbani, è connesso proprio alla ricostruzione di una rete capace di connettere plurimi contenuti, plurime storie, plurime idee, plurime funzioni, plurime azioni, plurimi segni architettonici ma non solo e tanto ancora, per favorire la crescita e l’espansione tramite l’ibridazione, la contaminazione, la sempre più necessaria interdisciplinarità. La nostra complessa dimensione temporale ha bisogno di riappropriarsi di valori, di verità, superando mimetiche ed insigni canti narrazioni, ha necessità di riscoprire la semplicità nella super complessità. Oversea Building “è una sintesi di materia che esprime con voce ferma l’appartenenza alla “futura, prossima, ventura” contemporaneità; è un’architettura che porta dentro e fuori di se molteplici storie che le permettono di appartenere alla nuova rete che verrà!”. Simone Micheli Architetto


Oversea Building stands before the sea as a powerful totemic image. An eco-compliant landmark building, it symbolises the very future of architecture. The building’s essential geometry has a streamlined fluidity that projects it upward. With 6 above-ground storeys and a surface area of 3325 square metres, it combines a series of running balconies and high density technology, such as huge photovoltaic panels that are an integral part of the architectural aesthetic. The sleek, streamlined interior design mirrors the dynamic exterior. Significant sections of this iconic building are presented at Abitare il Tempo 2010. A 3- D cross sectional model illustrates the project’s focus on sustainability and optimization of building and running costs, without sacrificing quality. Eschewing any temptation to cut corners and fall into the trap of development speculation, the project fuses function and form. The perfect osmosis between exterior and interior make the building truly “post-organic”, allowing for seamless transition between inside and out, between building envelope and technical plant. The Oversea Building project deliberately aims to bring a new lease of life to a built environmental remarkable only for its drabness, and ugly, stereotype constructions. It is hoped that the new building will set a trend towards aesthetic regeneration. Oversea Building tells an exciting story of excellence of form and performance. It is an architectural entity belonging to a completely new dimension. Our cities, suburbs, exteriors and interiors need a thorough overhaul if we are to return to an urban fabric whose interfaces are truly osmotic and allow all manner of exchange and interactivity – the essence of the vitality that infused our urban centres in the past. If our current Brutalist urban systems are to achieve this sort of interconnection, we must create a network capable of containing a medley of different stories, ideas and functions. The architectures too must be many and varied, standing not in glorious isolation but as part of an intermeshed system that encourages hybridization, contamination and, even more important, an interdisciplinary approach. Our complex times demand that we re-appropriate certain values and truths, discard insignificant trends that lead nowhere. We must re-discover the simplicity of the extremely complex. Oversea Building “brings together all these aspects to proclaim it belongs to a future that is already here. Both inside and out, it contains a whole series of stories that together make it part of our future urban network“. Simone Micheli

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